giovedì 12 novembre 2009

_Italia d'inchiostro_

Riprendiamo da dove avevamo interrotto, come se niente fosse. E partiamo con un consiglio per gli acquisti. La collana Contromano, di Laterza, oltre ad alcuni titoli di narrativa, propone un giro d'Italia inconsueto (ed ancora incompleto, ma a questo si può rimediare).
Per ora ho avuto modo di leggere solo tre di questi titoli e mi sembra di poter identificare una linea guida comune: gli autori, tutti nomi illustri che generalmente si dedicano a tutt'altro tipo di pubblicazioni, delineano ritratti della loro città insoliti ed affettuosi, senza tralasciarne i difetti, che però vengono tracciati con l'indulgenza che potrebbe avere un genitore nei confronti delle marachelle del figlio. 
I testi risultano ovviamente più interessanti se si conosce bene la città protagonista della narrazione, ma non incomprensibili per gli "stranieri". 
I luoghi urbani emergono attraverso ricordi d'infanzia, episodi di vita quotidiana ed aneddoti che mettono in luce aspetti particolari attraverso una narrazione che definirei affettiva.


Il primo che ho letto è stato, per ovvi motivi, Torino è casa mia di Giuseppe Culicchia: una lettura davvero spassosa in cui ogni torinese può riconoscere i propri pregi ed i propri difetti.
Ho letto poi Palermo è una cipolla di Roberto Alajmo, perchè Palermo mi è rimasta nel cuore. 
Infine   La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco; di Enrico Brizzi, un autore che amo particolarmente.

Altri titoli della collana, presto al vaglio:
Gianrico CarofiglioNé qui né altrove. Una notte a Bari;  
Antonella CilentoNapoli sul mare luccica 

Elena Stancanelli, Firenze da piccola

giovedì 5 novembre 2009

_New Deal_

tanta voglia di ricominciare a scrivere.
l'ArchiVista tornerà. Presto.


mercoledì 7 gennaio 2009

giovedì 19 giugno 2008

_The City of Blogs_

Ricevo e volentieri diffondo, mi sembra interessante:


Le riflessioni sul mondo dell’editoria e sulle implicazioni della presenza ubiqua della Rete su forme e modi della comunicazione.
L’esperienza dei Barcamp come momento di condivisione e produzione di contenuti.
L’occasione fornita dalla presenza a Torino del XXIII UIA World Congress of Architecture il cui tema fondante è “Trasmettere l’architettura”.
L’obiettivo raggiunto da parte di Archphoto.it di diventare media partner di UIA.
Il desiderio di sperimentare nuove forme di rappresentazione della realtà che siano intrinsecamente legate alla presenza della Rete.
Tutto questo ha portato all’organizzazione di The city of blogs.
The city of blogs è uno spazio all’interno di Architektonika, salone internazionale di prodotti, progetti e processi per l’architettura, l’edilizia, il design all’Oval Lingotto di Torino dove plug_in, l’associazione culturale che cura la pubblicazione di Archphoto.it, non si occuperà solo di presentare la propria attività ma, cosa di gran lunga più importante, di produrre direttamente in loco i contenuti.
Insomma, come si legge nel comunicato stampa, sarà una diretta dal Congresso mondiale degli architetti UIA 2008,
sarà il luogo del dibattito, dell’espressione e dell’interazione dove il tema “Trasmettere l’architettura” assumerà un connotato letterale e contemporaneo.
Non solo, lo spazio sarà a disposizione di chiunque volesse produrre contenuti, mettere a disposizione giudizi, racconti, critiche.
Uno spazio esplicitamente dedicato alle forme disintermediate di pubblicazione, in particolare ai blogs, per valutarne la capacità di creare dibattito, di formare la cronaca e trasmettere opinioni in un sistema completamente svincolato dai media tradizionali.
I contatti sulla Rete saranno mantenuti grazie ad un gruppo di Facebook, un tumblr ed un aggregatore che raccoglierà tutto ciò che verrà prodotto
in The city of blogs. (Miki Fossati)

the city of blogs a project by plug_in+Nelweb
Turin_June 30
- July 3, 2008 Lingotto_Oval|Architektonika
www.plugin-lab.it

www.archphoto.it/thecityofblogs

contacts info@archphoto.it  emanuele piccardo 338.3946854  miki fossati 338.4729443

Ad ognuno il proprio mestiere #2

lunedì 9 giugno 2008

_Ad ognuno il proprio mestiere #1_

... dove si narra di quel paese in cui tutti erano architetti, medici, avvocati, ...

Colgo lo spunto da una conversazione telefonica con AndreaZ. Non sono nemmeno sicura di interpretare correttamente quella conversazione e le intenzioni che l'hanno originata. Però ho alcune cose da dire sull'argomento. E penso che un  po' tutti ne abbiano. Per questo credo ci siano le basi per farne una rubrica.

Io ho già pronti altri due post.

Ma prima, per introdurre l'argomento, vorrei sottoporvi un video ed un interrogativo: MA BEPPE GRILLO NON FACEVA IL COMICO?

_Più Fuffas per tutti_

Federica me lo ha girato e io non posso non rendere partecipi coloro che non lo avessero ancora visto.

 

La mia parte preferita è:

F: la politica pensa poco al cittadino...

I: e l'architetto?

F: non ci ha mai pensato!

Non ho ancora deciso se riderci su...

domenica 23 marzo 2008

FESTARCH



Ricevo e volentieri posto:

Cagliari, 30 maggio 31 maggio 1 giugno 2008, ex Manifatture Tabacchi.


Festarch - Festival Internazionale di Architettura in Sardegna

Seconda edizione

Dopo il successo dell’anno scorso torna alle ex Manifatture Tabacchi di Cagliari Festarch, Festival Internazionale di Architettura in Sardegna, diretto da Stefano Boeri e Gianluigi Ricuperati.
Il tema scelto per la nuova edizione è il “turismo planetario”, il turismo, indagato nelle sue premesse geopolitiche, nelle sue forme architettoniche e nelle sue conseguenze economiche ed emotive.

Associare la Sardegna ai grandi flussi turistici degli ultimi decenni sembra un esercizio retorico piuttosto scontato. Invece è un modo per comprendere il presente e il futuro del territorio, nella regione e in innumerevoli altri luoghi della terra, ieri come oggi.

L’incontro/scontro tra culture, tra residenti e visitatori, le tensioni tra esigenze spesso contrastanti, le commistioni che ne risultano, hanno plasmato non poche aree del globo, in certi casi più di quanto abbiano fatto le guerre, i mutamenti ambientali o il progresso industriale.

Partiremo dal concetto universale di viaggio turistico ed esploreremo le molte facce del fenomeno: dall’individualità dei grandi viaggiatori al turismo di massa, dalle esplorazioni alle migrazioni. Avremo un occhio di riguardo al paesaggio e alle sue mutazioni, ma certo non trascureremo l’uomo. Declineremo il tema in quattro momenti: vedere, ricordare, accogliere, difendere.

Tra gli ospiti di quest’anno: Jacques Herzog, Francois Roche, Rem Koolhaas, Peter Eisenman, Iñaki Abalos, Hans Ulrich Obrist, Oliviero Toscani, Ricky Moody, Vito Acconci, Geoff Dyer, Mario Dondero, Bruce Sterling, Andrea Branzi, Junya Ishigami, Fabio Novembre, Joseph Grima, Marco Casamonti, Bjarke Ingels, Minsuk Cho, Marcello Fois, Luc Sante, Francesco Erbani, Tom McCarthy, Flavio Soriga, e molti altri.

www.festarch.it

www.myspace/festarch

www.flickr.com

it.youtube.com

per contatti: info@festarch.it

domenica 17 febbraio 2008

quando ci si crede davvero #1

Google mi piace moltissimo. Di più... in alcuni casi Google è quasi un salvavita. E so che, come me, esistono molti entusiastici sostenitori del motore di ricerca più utilizzato al mondo. Ma non mi aspettavo che esistesse addirittura un culto religioso - The Church of Google - che sostiene che Google sia la cosa esistente più vicina a Dio. E la teoria non è certo campata in aria: i googleisti portano ben nove prove a sostegno della loro dottrina:
  1. Google è la cosa esistente più vicina ad una entità Onniscente (che possa essere scientificamente verificata). Indicizza più di 9,5 miliardi di pagine web e le organizza attraverso il PageRank, mettendo il sapere a disposizione dei mortali.
  2. Google è onnipresente, è virtualmente ovunque sulla terra, nello stesso momento.
  3. Google risponde alle preghiere: "Ask Google and She will show you the way, but showing you is all She can do, for you must help yourself from that point on".
  4. Google è potenzialmente immortale: i suoi dati sono indistruttibili perchè capillarmente diffusi su moltissimi server. "Google can theoretically last forever"
  5. Google è infinito: la rete può teoreticamente crescere per sempre e google può seguire questa crescita continuando a indicizzare le nuove pagine.
  6. Google si ricorda di tutti: se pubblichi qualcosa sul web, google si ricorderà di te anche dopo la tua morte, una specie di "Google Afterlife" (questo è un po' inquietante, NdR)
  7. Google è buono: la filosofia dell'azienda indica come si possano fare i soldi senza essere il diavolo
  8. Google è il più richiesto: secondo le statistiche, il termine Google è più cercato dei termini "Dio", "Gesù", "Allah", Buddha", "Cristianesimo", "Islamismo", "Buddismo" e "Ebraismo" messi assieme. Se dio è l'entità a cui fare appello in caso di necessità ...
  9. Le prove dell'esisenza di Google sono tantissime. Esistono più prove dell'esistenza di google che di qualsiasi altro dio. Basta andare su www.google.com, vedere per credere. Non è richiesta fede!
Mi hanno quasi convinta! Soprattutto, la cosa che trova meravigliosa in tutto questo è che Google in inglese sia femminile. Finalmente un dio donna!

martedì 29 gennaio 2008

Gli architetti ... dovrebbero ammazzarli da piccoli (per evitare loro inutili sofferenze)

Ho appena finito di leggere questo libretto dal titolo incoraggiante (visto Daed, alla fine l'ho trovato); una trattazione leggera ed ironica, scritta - ovviamente - da un architetto.

L'architetto in questione è Matteo Clemente, romano d'adozione, come si evince sin dalle prime pagine.

L'editrice Robin non dispone, probabilmente, di un correttore di bozze, visto che i refusi ortografici (e grammaticali, ahimé) sono piuttosto frequenti. A parte questo, però, la lettura è abbastanza piacevole e mi sento di consigliarla a quanti, tra gli architetti, ritengano di essere dotati di autoironia.

Ne viene fuori un ritratto di Architetto un po' iperbolico, quasi una macchietta, un po' sfigato anche, a tratti. Eppure io vi sfido, cari amici e colleghi, a non riconoscervi alcuni aspetti del vostro carattere.

Il libro descrive poi alcune situazioni in cui potreste esservi trovati, anche non da architetti, se avete mai avuto a che fare con la ristrutturazione di un appartamento.

A parte l'amore a volte eccessivo per la battuta ad ogni costo, ai raccontini divertenti si alternano alcune riflessioni un po' più serie sull'estetica contemporanea o sul ruolo dell'architetto nella società.

Tempo fa leggevo qualcosa a proposito di questo libro su na3_blog . Tra i commenti, un arrabbiatissimo collega si scagliava contro questo e altri testi, definiti -con disprezzo- "divulgativi".

Come se fosse un male.

Forse sono io che, come architetto, non mi prendo abbastanza sul serio e non riesco ad indignarmi se alcuni autori provano persino a scherzare sulla nostra professione.

Forse sono troppo ignorante per capire che dietro a testi divulgativi si nascondono cumuli di falsità, non utili agli addetti ai lavori e addirittura dannosi per quanti dell'architettura non hanno fatto un mestiere.

Forse.

Però, per citare la risposta dell'autore del blog a questo commento, "l'importante è che di ARCHITETTURA, di questi tempi, se ne parli!". E non solo di architettura. Se è vero che un sapere accessibile a tutti rischia di non essere accessibile a nessuno o di impoverirsi nei contenuti, credo sia altrettanto vero che, in un paese che diventa sempre più ignorante, sfiduciato e poco interessato nei confronti della cosa pubblica, DIVULGARE sia comunque una risorsa.

Non riesco a comprendere frasi come "Forse alle casalinghe che potrebbero divenire nostre future clienti potrebbe essere utile [il libro, NdR]. E allora? Se anche fosse? Che male c'è se un architetto scrive un libro per casalinghe? E che male c'è se, poi, se lo legge pure un altro architetto?

Io dico NO a questo snobismo. E con questo non voglio dire che si debbano leggere solo libri divulgativi. Chi ha gli strumenti culturali per farlo, potrà in ogni momento accostarsi a pubblicazioni più impegnative. Ma io sto dalla parte di quelli che, gli strumenti, non li hanno. Però magari sono curiosi. E solo con un libro divulgativo potranno avvicinarsi ad un determinato settore, senza rimanere secchi alla prima pagina. E allora potranno dedicarsi a testi via via più impegnativi, acquisendo per gradi senso critico.

E allora viva i libri divulgativi:

  • Perchè non tutti hanno studiato architettura, ma tutti vivono l'architettura e hanno il diritto di provare a capirla.
  • Perchè l'architettura non è solo degli architetti.
  • Perchè gli architetti a volte si dimenticano che "fare architettura" è prima di tutto una missione sociale.
  • Perchè l'architettura non può essere solo e solamente autoreferenziale.

Così ho detto! :-)

Voleva essere una mini-recensione ed è diventata la perorazione di una causa. Vabbé...